Non credo proprio. Sono due realtà distinte, con finalità anche simili ma purtroppo in Italia manca un contesto socio-educativo che permetta di proporre ai bambini programmi più ‘impegnativi’: è sempre ‘troppo’ per le loro fragili menti, non ce la farebbero! Il punto è che non si tratterebbe di ‘capire’ tutto ciò che si vede, ma di assimilarlo poco a poco lasciandolo germogliare nella mente e nell’anima, in modo che cresca in loro almeno la consapevolezza che il cinema è una risorsa, un patrimonio di cui possono fruire, non una gran ‘rottura’ a meno che non ci sia da sghignazzare o inebetirsi di effetti speciali.
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